Quando gli Stati Uniti tentarono di fare causa alla Coca-Cola…

3 Ottobre 2024

coca colaIl concetto di “diritto divertente” potrebbe sembrare un ossimoro, il diritto è spesso associato a questioni serie e complesse, cosa mai ci sarebbe da ridere?
Però, si sa, come ogni cosa, anche il diritto, – oltre ad essere pop -, può essere a suo modo divertente e bizzarro.
Vi raccontiamo questa perché è bella e potrete “spendervela” per fare gli splendidi con gli amici (citazione da @guidodamini).

Siamo nel 1911 e il Governo degli Stati Uniti d’America decide di fare causa alla Coca-Cola, il caso americano viene chiamato “United States v. Forty Barrels and Twenty Kegs of Coca-Cola“, traducendo letteralmente sarebbe “Stati Uniti contro 40 barili e 20 fusti di Coca-Cola (…quando si dice partire col botto).
Ma qual è il motivo di questa causa?

Bisogna sapere che agli inizi la Coca-Cola, tra i propri ingredienti principali, aveva l’estratto di foglie di coca (che contengono tracce di cocaina) e la caffeina. La coca venne rimossa dal prodotto nel 1904, ma non invece la caffeina che rimase come ingrediente attivo principale.
Sostenendo che la Coca-Cola fosse pericolosa per la salute dei consumatori, gli Stati Uniti decisero di agire in giudizio per interrompere la commercializzazione della bevanda più famosa al mondo, chiedendo il sequestro di 40 barili e 20 fusti di sciroppo di Coca-Cola, da cui, appunto, il nome della causa.
Il punto principale dell’accusa era, appunto, la presenza di caffeina contenuta nella Coca-Cola.
Il Governo degli Stati Uniti sosteneva che tale sostanza fosse dannosa per la salute dei consumatori e che la sua presenza nella bevanda non era dichiarata in maniera chiara. Secondo il Governo, tali circostanze contrastavano con quanto stabilito dalla Pure Food and Drug Act, una legge emanata nel 1906 che mirava a garantire la sicurezza e la trasparenza degli alimenti e dei farmaci venduti negli Stati Uniti.

Quale fu l’esito della causa?

Dopo varie fasi giudiziarie e una iniziale vittoria della Coca-Cola, la vicenda raggiunse la Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1916, la quale però non prese una decisione definitiva sulla pericolosità della caffeina ma rimandò il caso ai tribunali inferiori per ulteriori esami e valutazioni.
Alla fine, come spesso accade anche da noi, la vicenda si concluse a tarallucci e vino, non vi fu nessuna condanna ma il governo e la Coca-Cola raggiunsero un accordo, con l’azienda che accettò di ridurre il contenuto di caffeina nella bevanda e di adottare pratiche di etichettatura più chiare.

Fu così che nacque la Coca-Cola zero… 🙂

 

P.S.: per i più appassionati e curiosi, qui potete leggere gli atti della causa.