Dazi e inflazione: perché la tua spesa è sempre più cara

23 Marzo 2025

daziDonald Trump è da poco ritornato in carica come Presidente degli Stati Uniti e il tema dei dazi è tornato all’ordine del giorno.

Ma cosa sono i dazi?
I dazi sono delle vere e proprie tasse che uno Stato applica su particolari merci e prodotti che vengono importati da altri paesi (ndr: esistono anche dazi sulle esportazioni, – ad esempio, per limitare l’export di risorse scarse -, ma sono molto meno comuni).

Lo scopo principale dei dazi è quello di proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza estera, rendendo i prodotti importati più costosi rispetto a quelli prodotti localmente. Così facendo, si cerca di favorire la produzione interna e le aziende locali possono rimanere competitive, vendendo i loro prodotti a prezzi relativamente più bassi rispetto a quelli importati.

 

Ma perché si mettono i dazi?

I dazi vengono spesso utilizzati come importante strumento nelle sfide commerciali tra Stati dal momento che modificano gli equilibri commerciale e creano pressioni per forzare trattative politiche o economiche.
Un caso recente è quello che si è verificato nel 2019, quando gli Stati Uniti hanno applicato dazi su alcuni prodotti importati dall’Italia, tra cui formaggi e vini, a causa di una disputa con l’Unione Europea sui sussidi ad Airbus.

 

Dazi e carrello della spesa

Ma cosa centrano i dazi con il carrello della spesa?
Un esempio molto pratico, e decisamente POP, ci aiuterà a capire meglio i dazi e il loro funzionamento, consideriamo la pasta.

Per produrre la pasta serve il grano duro, che l’Italia in parte produce ma anche importa da altri paesi come gli Stati Uniti.
Se l’Unione Europea applicasse dei dazi, ad esempio del 25%, sulle importazioni di grano, il costo della pasta potrebbe aumentare.
Il costo di una tonnellata di grano duro importata dagli Stati Uniti è di circa 300 euro e, al supermercato, una confezione di pasta di 500 grammi costa all’incirca 1,50 euro.

Se venissero applicati dai dai del 25% sul grano importato, la stessa tonnellata di grado costerebbe 300 euro + 25% (75 euro), ossia 375 euro.
A questo punto, poiché i produttore dovrebbero pagare di più il grano importato, per poter recuperare i maggiori costi del grano importato, i produttori si vedrebbero costretti ad alzare il costo della confezione di pasta da 1,50 euro a 1,80 euro.

A conti fatti, quindi, a pagare le maggiori conseguenze dell’introduzione dei dazi sarebbero i consumatori, dal momento che il carrello della spesa diventerebbe molto più caro!

(Anche) Questo articolo è stato scritto da una persona, non da una macchina!
Questo è Diritto-Pop!

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