“Favorisca i documenti, prego!”
Se questa richiesta ci viene fatta da un agente delle forze dell’ordine, cioè Carabinieri, Polizia o Guardia di Finanza, siamo obbligati a farlo?
Ebbene sì!
In Italia, l’identificazione personale è prevista dall’art. 651 del Codice Penale e dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) che stabiliscono che se, durante un controllo, un agente delle forze dell’ordine ci chiede di identificarci siamo tenuti a farlo e dobbiamo fornire le nostre generalità.
Se non lo facciamo possiamo incorrere incorrere in una sanzione (tecnicamente, si tratta di reato contravvenzionale) che può arrivare addirittura all’arresto in flagranza fino ad un mese o con un’ammenda fino a 206 euro!
Possiamo però rifiutarci di esibire i documenti e fornire le nostre generalità nel caso in cui ci venga richiesto da una persona che non si qualifica come pubblico ufficiale o senza che vi sia una valida motivazione.
Possiamo esibire i documenti che abbiamo sull’App IO?
Per i più tecnologici, da qualche mese è possibile caricare i propri documenti personali (per ora solo patente di guida, tessera sanitaria, carta europea della disabilità) sull’App IO.
Come si legge dal sito del Dipartimento per l’Innovazione Digitale, una volta aggiunti nel Portafoglio dell’app IO, è possibile utilizzare la versione digitale dei documenti in specifici contesti d’uso dal vivo, al posto dei corrispettivi fisici. In particolare, la Patente di guida potrà essere utilizzata in Italia per dimostrare di essere abilitato alla guida in caso di controlli delle forze dell’ordine.
Attenzione, però!
Nel caso di infrazioni, però, se le forze dell’ordine ritirano la patente sarà invece necessario consegnare il documento fisico e una volta registrato il provvedimento di ritiro della patente, sulla versione digitale caricata su IT-Wallet comparirà la voce “Revocata”.
(Anche) Questo articolo è stato scritto da una persona, non da una macchina!
Questo è Diritto-Pop!